Marina Silvestri "Ambraverde". Vite e confini

Marina Silvestri "Ambraverde". Vite e confini

In occasione di GO! 2025, il progetto transfrontaliero che vede Gorizia e Nova Gorica unite come capitale europea della cultura, All Around pubblica un’edizione aggiornata di Ambraverde di Marina Silvestri, già edito da Palombi nel 2013 e seguito dalla traduzione in sloveno Zeleni Jantar (Goriška Mohorjeva Družba, 2024). Il progetto ha una missione precisa: dare voce al patrimonio congiunto delle due città, l’antica Gorizia e la moderna Nova Gorica, in modo da superare i confini per una definitiva riconciliazione culturale.

Ambraverde affronta il tema della frontiera raccontando la storia di una famiglia che tra l’Otto e il Novecento viveva lungo uno dei confini più instabili d’Europa, quello dove si trovano Trieste e Gorizia. La protagonista del romanzo, Elvira Bascal, nata a Gorizia nel 1866, istitutrice a Catania e cameriera a Trieste, infine stabilitasi a Isola d’Istria, territorio ormai di appartenenza jugoslava, sperimenta sulla propria pelle quanto vivere lungo la frontiera possa condizionare le sue scelte di vita. Ma il confine su cui vive la protagonista è soprattutto un confine sociale e culturale: la mentalità del tempo la intrappola nella frontiera del rango sociale che non permette passaggi di classe e costringe le donne a vivere lungo una soglia precaria, escludendole da una vita professionale autonoma.

Marina Silvestri presenta una documentazione precisa sulle condizioni culturali, economiche e sociali dei suoi personaggi. Attraverso la consultazione di biblioteche, archivi storici e anagrafici e la ricerca sul campo, l’autrice procede lungo la strada percorsa dalla protagonista, ricostruendo la sua esperienza di vita e portando alla luce la condizione femminile di allora. Il risultato è un romanzo psicologico-sociale e storico ambientato sulla zona di frontiera politica e psicologica.

Come ricorda nella prefazione Cristina Benussi – docente di Letteratura italiana all’Università di Trieste – Ambraverde mostra come la vita sia influenzata da “fattori materiali, mentali e tabù sociali”. La vicenda della famiglia è stata forgiata dal “fattore ereditario, ambientale e storico” e l’esperienza di vita di Elvira è frutto delle scelte dei suoi avi, dei luoghi e degli ambienti in cui ha vissuto e degli eventi storici, tutti documentati con precisione dall’autrice.

Ambraverde permette di leggere la storia attraverso le vicende della gente comune e offre un’occasione per comprendere il passato e guardare al futuro accettando la propria identità. Un insegnamento simboleggiato dall’anello d’ambra verde, un oggetto passato per la discendenza familiare che lega tra loro le donne e esprime la volontà di affrontare con curiosità e determinazione il futuro.

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